Amici, un giovane di 26 anni, M. C., si è sparato domenica mattina a Meda (Monza e Brianza). In una lettera, avrebbe chiesto scusa per aver deciso di farla finita: “Non ce la faccio più”, l’ultimo sfogo affidato a un biglietto, prima di puntarsi contro la pistola. Secondo le prime informazioni, M. C. non sopportava più di non riuscire a trovare un lavoro. Il particolare è emerso dai familiari, che lo vedevano da tempo molto preoccupato e depresso. La causa del suo profondo disagio sarebbe stata la difficile ricerca di un lavoro. Da diversi mesi, infatti, trovava solo lavoretti saltuari, ma non riusciva a tirare su uno stipendio decente. Precarie anche le condizioni di vita della famiglia: il padre faticava a trovare un impiego fisso, si accontentava di qualche giornata da manovale nel settore, sempre più in crisi, dell’edilizia. Un’esistenza modesta, nel bilocale al pianterreno di una palazzina di periferia, che avrebbe pesato sulle condizioni emotive del giovane.
I genitori, rientrando a casa intorno alle 11, si sono insospettiti: il ragazzo non si era ancora alzato, così hanno sfondato la porta della sua stanza e lo hanno trovato senza vita con accanto una pistola. Non è ancora chiaro come se la sia procurata, ma è probabile che meditasse il suicidio da tempo. Spesso, continuava a ripetere di “non riuscire a trovare niente” e di “non avere nemmeno i soldi per le sigarette”. I carabinieri, avvisati dai genitori, sono arrivati nell’abitazione in via Milano intorno alle 12: alla ricerca di tracce che possano spiegare le ragioni del suicidio e, soprattutto, come il giovane sia riuscito a procurarsi l’arma.
…E’ la nitida fotografia di ciò che risiede nella pancia dei giovani.
“Fate presto, prima che sia troppo tardi”…
…Per qualcuno già lo è.