Amici, una manovra errata o forse un’imperizia nella scelta di un catetere avrebbero reciso una vena, provocando il collasso di un polmone, poi completamente invaso dal sangue. E’ l’ipotesi scabrosa fondata sui risultati dell’autopsia di Gloria, la bambina di 2 anni ricoverata al policlinico “Tor Vergata” per un trapianto di midollo, deceduta mercoledì scorso durante l’intervento.
La piccola, affetta da anemia falciforme, era arrivata a Roma con i genitori speranzosi del fatto che, usciti da quell’ospedale, anche la loro piccola avrebbe avuto un futuro…
Mentre procedono le quattro inchieste aperte sul caso dalla Procura di Roma, che conta almeno sette indagati, giunge da più fronti la necessità di ricostruire con minuzia i particolari della vicenda, per fare chiarezza sull’accaduto. In queste ore si fa sempre più largo l’ipotesi dell’errore “avverso” come si legge in una nota affissa in ospedale. Ipotesi corroborata dalle prime storie raccontate nei corridoi del reparto: “È in sala operatoria che bisogna cercare le responsabilità – racconta un testimone. Il posizionamento del catetere venoso centrale è una procedura che si effettua in mezz’ora. La bambina, invece, è rimasta in sala operatoria 4 o 5 ore”.
La radiografia eseguita alla fine della procedura indicava già un’emorragia in corso: si sarebbe potuto intervenire tempestivamente, se solo fosse stata controllata.
E invece Gloria è stata rimandata in reparto, lasciando che la situazione precipitasse, irrimediabilmente…
…L’ennesimo agghiacciante episodio che mette a nudo la negligenza imperante nel settore sanitario italiano, che continua a destare sgomento. In tutti.
…E se capita a noi? “Non ci resta che sperare”.