Amici, intorno alle 23 di ieri sera è stato ospite negli studi Rai per il programma d’approfondimento giornalistico “Virus”, in una puntata dedicata alla situazione in Val di Susa, nella quale si è schierato, come sempre, contro il movimento ‘No Tav’. Dopo due ore è stato dato alle fiamme un cassone contenente materiale plastico all’interno della cava dell’“Italcoge”, l’azienda di sua proprietà. Una sequenza di episodi tanto ravvicinata da non lasciare spazio ad ulteriori interpretazioni: l’imprenditore Ferdinando Lazzaro è stato vittima della più classica delle ritorsioni in perfetto stile mafioso.
La sua ditta stava lavorando al cantiere della Torino-Lione, la linea ferroviaria internazionale lunga 235 chilometri in corso di realizzazione, che favorirebbe con il collegamento veloce, il trasporto di persone e merci tra le due città. Un progetto intralciato dal movimento di protesta composto da gruppi di cittadini contrariati dal nocivo impatto ambientale e dalle ripercussioni che la Grande Opera avrebbe sulla salute dei residenti nell’area.
I responsabili dell’attentato hanno anche provato a incendiare le gomme di una pala meccanica, inutilizzata perché bruciata già lo scorso anno.
Sulla superficie del mezzo, spicca ora una scritta ‘No Tav’ che fa da balia a bossoli di lacrimogeni sparsi lungo il perimetro circostante. Un episodio, questo, che mette in luce le difficoltà che ancora ostacolano il completamento della ferrovia.
A chi dar ragione?…