Amici, sulla morte di Giulio Andreotti è stato già scritto di tutto. Del personaggio controverso da un lato e del centro di potere dall’altro. Un uomo fenomenale, nel bene ma anche nel male…
Perciò oggi, desidero esortare tutti a una riflessione costruttiva sull’eccentrica figura in questione… In maniera trasversale, come facciamo sempre… Attraverso, quindi, ciò che maggiormente l’ha caratterizzata nel corso dei suoi 50 di carriera: i suoi aforismi. Per cercare di trarne una lezione.
Interpretiamoli insieme…
“Il potere logora chi non ce l’ha”
“A parte le guerre puniche mi viene attribuito veramente di tutto”
“L’umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi”
“Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due”
“Aveva spiccato il senso della famiglia. Infatti ne aveva due ed oltre”
“I pazzi si distinguono in due tipi: quelli che credono di essere Napoleone e quelli che credono di risanare le Ferrovie dello Stato”
“I miei amici che facevano sport sono morti da tempo”
“Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”
“Essendo noi uomini medi, le vie di mezzo sono, per noi, le più congeniali”
“La cattiveria dei buoni è pericolosissima”
“A pensar male degli altri si fa peccato. Ma spesso ci si indovina”
“Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia”
“So di essere di media statura ma…. non vedo giganti intorno a me”
“I Verdi sono come i cocomeri: verdi fuori ma rossi dentro”
“Non sono pronto. Spero di morire il più tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto so che nell’aldilà non sarei chiamato a rispondere né di Pecorelli né della mafia. Di altre cose sì. Ma su questo ho le carte in regola”
La storia aiuta a comprendere l’attualità e, da ieri, ciò è ancor più vero.
Approfittiamone per capire…