Amici, sempre più spesso, attraverso i nostri post, facciamo riferimento al cambiamento del nostro tempo in ambito personale ma soprattutto in quello lavorativo… E’ proprio su quest’ultimo che voglio concentrarmi oggi, attraverso l’esempio di un imprenditore italiano, Andrea Squarcialupi, consigliere delegato e azionista di controllo della Chimet, che è riuscito a raddoppiare il fatturato della sua azienda, estrapolando materiali preziosi (oro, argento, rame, ecc.) dai computer in disuso destinati allo scasso…
Quasi tutti comprano oro grezzo dall’estero, in lingotti, per farne gioielli o monili e venderli almeno in parte in Italia. La Chimet di Squarcialupi invece segue la strategia opposta. Dagli Stati Uniti, dalla Germania o dalla Malesia importa avanzi di vecchi computer, pezzi di marmitte catalitiche usate, crogioli bruciati. Poi li fonde in forni elettrici ad altissima temperatura. Infine ne estrae i pochi grammi d’oro, argento, platino, rodio o palladio, ne fa barre o lingotti. Dopodiché li esporta, da qualche anno soprattutto la Svizzera e la Gran Bretagna sono grandi compratori. Anche l’Italia ha più che decuplicato le sue esportazioni di metallo giallo in pochi anni e la Chemit è l’emblema di questo boom silenzioso.
Dall’inizio di questa crisi il fatturato dell’azienda è salito da mezzo miliardo a 1,2 miliardi di euro
Le imprese come la Chimet di Squarcialupi hanno iniziato a importare rifiuti industriali dal resto del mondo. In questi anni di crollo dei consumi e dell’import di qualunque prodotto, l’acquisto di scarti e rifiuti dall’estero è esploso: secondo l’Istat, valeva circa due miliardi di euro nel 2005 ed è salito a 5,3 miliardi nel 2011.
La notizia di oggi riconferma l’evoluzione subita dal fluttuante momento storico che stiamo vivendo (la maggior parte di noi, ahimé, ancora da spettatori inermi). Una realtà in cui quelle che, solo dieci anni fa, rappresentavano delle certezze stanno cadendo come birilli sotto gli occhi di tutti.
E’ tempo di sostituire le ormai archiviate certezze con una ricca dose di creatività, determinazione, flessibilità, spirito di adattamento e, solo in ultimo, capacità.
Idee ed azione, la medicina del nostro tempo.