Amici, a quanto pare il “ritocchino” al maschile è decollato e tiene anche quota… A confermarlo sono i dati diffusi dall’International Society of Aesthetic plastic surgery (Isaps) secondo cui circa il 30% degli uomini ricorre alla chirurgia estetica. Una percentuale legata a un bacino riferito non solo agli degli Stati Uniti ma anche al resto del mondo, soprattutto all’Inghilterra e alla Germania.
Dalle rughe sul viso alle maniglie dell’amore, dalla blefaroplastica alla liposuzione, lo stereotipo dell’uomo interessato alla propria esteriorità è ormai superato. In tv come al cinema, in particolare, sono innumerevoli gli esempi di attori e cantanti che non disdegnano il bisturi per apparire più giovani o, semplicemente, per sentirsi meglio con sé stessi. Il tutto, a dispetto di una crisi economica asfittica anche nei confronti del settore. Parliamo di un ambito che non conosce età: negli uomini dai 20 ai 60 anni, il “ritocchino” è in crescita esponenziale. Su tutti, la rinoplastica si conferma al primo posto.
Nella chirurgia plastica maschile, gli anni a venire promettono addirittura un pareggio nei confronti del gentil sesso. Ma se guardiamo al concetto che tale pratica esprime direi che, finanche da un punto di vista estetico, ci siamo… Uomini e donne sono in una condizione di inequivocabile parità.
…A dispetto di chi non vuol vedere.