Amici, come spesso la storia ci insegna, l’equilibrio è l’obiettivo più difficile da raggiungere, e questo vale per tutte le cose… Spesso vengono adottate misure drastiche, ancora più spesso esse non vengono adottate affatto. Il tema di oggi presuppone il primo atteggiamento, vediamo insieme perché…
Martedì prossimo il Parlamento europeo voterà una proposta per bandire qualsiasi forma di pornografia dai media, dunque anche dalla rete in tutta l’Unione. Alla notizia, la risposta del popolo del web non si è fatta attendere, manifestandosi attraverso un’ondata di email che ha colpito le caselle di posta elettronica dei membri del Parlamento. Immediata è stata la controreazione di Bruxelles che ha bloccato le mail sullo spinoso argomento.
Nello specifico, la carta s’intitola: “Eliminare gli stereotipi di genere nella Ue” e invita la Ue e i 27 Stati membri a “intraprendere azioni concrete relative alla risoluzione del 16 settembre 1997 in tema di discriminazione delle donne nella pubblicità che chiede il divieto di tutte le forme di pornografia nei mezzi d’informazione e della pubblicità del turismo sessuale”.
“Così come redatto, il testo potrebbe portare a misure regolamentari per evitare qualsiasi forma di pornografia dai mezzi di comunicazione di massa, finendo con l’approvare pratiche di censura”.
Insomma, fino a ieri il web era inondato di contenuti pornografici, dai siti “di settore” fino alle testate giornalistiche più note. Oggi si vuole invertire la tendenza con uno strappo totale. La risposta della gente è giunta, a giusta ragione, repentina e veemente…
Al di là del tema in questione, come si può pensare di stravolgere delle abitudini che sono ormai radicate tra le maglie del tessuto sociale in un solo giorno? Iniziare con l’eliminazione di siti porno più facilmente rintracciabili? Così, per dirne una…