Amici di Obiettivo Giovani, questa mattina come molti di voi sono uscito di primo mattino per recarmi a lavoro e ho notato qualcosa di strano nella gente; tutti erano distaccati, poco colloquiali, rigavano dritto, noncuranti dell’ambiente circostante… Come se fossero afflitti da un morbo comune, una male incurabile, talmente raro da non poterlo condividere… E poi dispotici, nervosi, quasi avvelenati… Come dire? Incazzati! Ecco, ho trovato il termine appropriato…
Un caffè al bar e sono entrato in banca, avvertendo a livello epidermico, lo stesso umore in coloro che erano in fila per la cassa. A quel punto la curiosità ha preso il sopravvento su di me e ho chiesto cosa potesse stravolgere a tal punto l’equilibrio di tutti… La risposta è stata comune; solo tre lettere: I M U.
La contestatissima Imposta Municipale Propria, frutto dell’accorpamento tra l’imposta sul reddito delle persone fisiche (la vecchia IRPEF) e quella comunale sugli immobili (la vecchia ICI). Una tassa che da oggi dovrebbe portare un gettito di circa 15 miliardi di euro che, sommati ai 9 pagati a giugno in acconto, porterebbero dai 23 ai 24 miliardi di euro complessivi direttamente nelle casse dello Stato, con tutta probabilità anche di più di quanto stimato nel decreto Salva-Italia.
Non bastava, insomma, la condizione disastrata che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni, di cui quotidianamente commentiamo dalle pagine di questo blog. Dobbiamo subire un’ulteriore imposizione (aggiungo assolutamente immotivata!) dall’alto, prosciugando oltremodo i nostri esigui risparmi.
La Confedilizia ha rilevato che per il saldo dell’imposta si arriverà in alcuni casi a pagare anche il doppio rispetto all’acconto e “tre italiani su cinque sono ricorsi ai risparmi realizzati negli scorsi anni per pagare l’Imu”. Secondo i calcoli della Cgil, invece, tra l’Imu e i rincari delle bollette, la spesa per la casa supera ormai il 31 per cento del budget delle famiglie e per 3 milioni di nuclei supera addirittura il 40 per cento del reddito disponibile creando “seri disagi”. Insomma, un vero salasso per tutti, ma soprattutto per quegli anziani che hanno rinunciato a mettere il piatto a tavola questo mese, al solo scopo di ottemperare agli oneri previsti.
L’Italia detiene la tassazione più in alta in Europa sulla casa. A confermarlo, le associazioni dei proprietari riunite nel Coordinamento Unitario (Arpe-Federproprietà, Confappi, Uppi) che, in uno studio elaborato con Eures, hanno calcolato per l’Imu un gettito complessivo di 23,4 miliardi e una spesa media a famiglia di 1.216 euro, a fronte dei 437 del 2011, con un aggravio di costi dunque pari a circa 780 euro.
Caro Governo: “Avete bisogno di qualcos’altro per risollevare la situazione italiana, oppure lo “scippo” dal valore di 23 miliardi di euro può bastare?”.
Lo chiedo a nome di chi ci segue.