Finalmente qualcuno (non a caso uno dei pochi paesi che non perde pezzi per strada) sta pensando seriamente di modernizzare il mondo scolastico, promuovendo lo studio di una materia che ha a che fare con il quotidiano ponendo, in questo modo, i giovani in una prospettiva “applicativa” nei confronti della vita. Sto parlando della pornografia come materia di studio per alunne della scuola superiore.
Manner.ch, associazione di maschi svizzeri formata in gran parte da padri, sta facendo pressione affinché agli insegnanti sia consentito mostrare in classe materiale pornografico ” a scopo educativo”. “La maggior parte dei ragazzi diquest’età ha già visto un fil porno su internet” ha dichiarato il presidente dell’associazione, il sociologo Markus Theuner, e le elezioni servirebbero ad insegnare loro il giusto approccio a questo materiale.
Considero tale iniziativa foriero di cambiamento dell’intero tessuto scolastico. In esso si dà troppa importanza a materie specifiche, sì importanti ma completamente astratte dalla vita di tutti i giorni, sottraendo, in questo modo, tempo prezioso allo studio di “nuove materie” come quella in oggetto che aiuterebbero i ragazzi nel percorso di crescita.
Penso all’educazione civica, ad esempio, che se affrontata con metodo applicativo e riferita alle situazioni difficili che i ragazzi vivono, darebbe di certo ottimi frutti. La cultura è importante, ma iniziamo a pensare anche alla pratica della vita e iniziamo a farlo dalle prime fasi della crescita, l’adolescenza.
Stavolta l’Italia non dovrebbe fare eccezione…